di Giusy Pellegrino
Una poetessa siciliana che, con la forza delle parole, seppe dare dignità alla causa nazionale e al ruolo delle donne nel secolo della libertà.
In un tempo in cui l’Italia era ancora un sogno, frantumato tra regni e dominazioni, una giovane donna di Palermo, raffinata e colta, osò prendere la parola. Il suo nome era Giuseppina Turrisi Colonna, e la sua voce – ferma, dolce, appassionata – diventò un inno alla libertà, alla cultura e all’uguaglianza.
Nata il 2 aprile 1822 da una famiglia nobile siciliana, Giuseppina crebbe in un contesto illuminato, circondata da libri, arte e fermenti liberali. Fin dalla giovinezza manifestò uno spiccato talento poetico, che la condusse nel 1846 alla pubblicazione della raccolta “Poesie”, accolta con entusiasmo nei circoli letterari di Palermo, Napoli e Firenze.
I suoi versi, intrisi di amore per la patria e di profonda spiritualità, parlavano all’anima del popolo italiano, ancora diviso e oppresso. In uno dei suoi componimenti più noti, Alla gioventù, scriveva:
“Sorgi, o giovine Italia, e la tua fronte
cinga la luce di sublime ardore.
La libertà t’invita: ella è tua sposa,
e amor di patria è un sacro, eterno amore.”
Ma la poesia di Giuseppina non si fermava al solo slancio patriottico. Nei suoi versi si avverte un anelito profondo alla giustizia sociale, alla libertà individuale e al riconoscimento della donna come voce attiva del cambiamento. In un altro brano più intimo, rivolge il suo pensiero alla patria con tono malinconico:
“Oh patria mia! se il canto che m’inspiri
giungesse al cor di chi dorme nell’ombra,
l’eco del mio pianto, lieve,
sveglierebbe l’anima sua libera e viva.”
Con una voce poetica mai urlata, ma profondamente autentica, Giuseppina fu tra le prime a coniugare idealismo politico e introspezione personale. Le sue parole non furono solo espressione di un’epoca, ma visione di un futuro più giusto, in cui anche le donne potessero essere protagoniste della cultura e della storia.
Morì prematuramente il 17 febbraio 1848, a soli 25 anni, lasciando un’eredità morale e letteraria di grande valore. La sua figura è stata riscoperta nel tempo come emblema del contributo femminile al Risorgimento.
Giuseppina Turrisi Colonna oggi è ricordata nelle antologie scolastiche, nelle vie a lei intitolate e nei cuori di chi crede che la cultura sia l’arma più potente contro l’ignoranza e l’oppressione. In un’Italia che continua a confrontarsi con la propria identità, la sua figura rappresenta un invito: ascoltare, comprendere, costruire. Con grazia, con intelligenza, con parole che lasciano il segno.
