Intervista al Dott. Stefano Callipo: “E Oltre”… quando il potere dell’Amore oltrepassa i limiti della più grave malattia sino a metamorfosare il dramma in preziosa “nuova normalità” di vita

da | 17 Giugno 2025 | Attualità, Interviste, Libri, Salute e benessere

Intervista al Dott. Stefano Callipo, Psicoterapeuta, Psicologo Clinico e Giuridico, Presidente Osservatorio Violenza e Suicidio, Autore e coprotagonista del celebrato romanzo “E oltre” (Diarkos Ed.) dedicato alla Moglie Nadia.

Amiche ed Amici carissimi nell’intervista che segue, il Dott. Stefano Callipo ci parla con la massima serenità del percorso di malattia vissuto con la Moglie Nadia, colpita dalla più dolorosa e invalidante forma di cancro, manifestatasi improvvisamente: una mattina, uscendo per recarsi in ufficio, un dolore alla gamba si rivelerà essere una metastasi ossea, dunque derivante da una formazione primaria, da ricercarsi con un’estenuante sequela di esami clinici.

Pensereste mai di annettere all’oggettività di due anni trascorsi nell’alternanza tra malessere, preoccupazione e speranza, tanta felicità, umorismo e divertimento?

Daniela Cavallini:

Benvenuto Dott. Callipo e grazie per aver accettato di condividere la preziosa lezione di vita insita in un concetto di sovente percepito alla stregua di una possibilità astratta: esorcizzare il dramma, mantenendo la piacevolezza della vita “di prima”…

Dott. Stefano Callipo:

Ringrazio anch’io lei, perché ha colto lo spirito con il quale ho scritto il libro dedicato a mia moglie. Tuttavia, per amore di obiettività devo ammettere che in questo percorso sono stato molto facilitato proprio da Lei, una Donna eccezionale, dotata di grande intelligenza, in grado di sovvertire persino i momenti più drammatici con il suo consueto umorismo, unitamente alla sua proverbiale grinta che determinò il proseguimento della nostra vita all’insegna di viaggi, feste, ecc., sostenuti dal nostro grande amore, che da sempre ha costituito la base della nostra sintonizzazione emotiva, se possibile ancor più acuita  durante la malattia fino a  guardarci ogni volta percependoci un’unica persona e non solo: grazie ad una miscela emotiva molto forte, sapevamo costantemente cosa stesse accadendo all’altro/a.

Daniela Cavallini:

Una coppia davvero speciale! A proposito dell’umorismo di Nadia, lei ha riportato nel libro aneddoti tragici, come ad esempio, quando il medico – risonanza magnetica alla mano – vi informò dell’indispensabilità che Nadia utilizzasse da subito la sedia a rotelle e, uscendo dalla clinica, accarezzandole il viso, le si rivolse ridendo: “stasera voglio andare in un buon ristorante  di cucina siciliana, lo sai che porta bene mangiare pasta con le sarde per chi si siede su una sedia a rotelle?” e, intuendo quanto lei fosse colpito da tale inesorabile prescrizione, con decorrenza inappellabile ed immediata, reagì donandole un bacio, seguito da un incoraggiante “Allora su, dai, andiamo! Si cambia vita”. E, questo, è solo il primo di una serie di episodi da lei riferiti nel libro, e chiedo a me stessa lo sforzo – non lieve! – di mantenere il massimo riserbo per non sciuparne la sorprendente lettura.

Dott. Stefano Callipo:

Sì, questa Donna eccezionale era Lei, Nadia, mia Moglie!

Daniela Cavallini:

Dott. Callipo, quanto ha inciso nella forza di Nadia, l’essere sostenuta da un amorevole marito, oltremodo prodigo di attenzioni, nonché   Psicologo e Psicoterapeuta?

Dott. Stefano Callipo:

Pur ribadendo quanto sia stato agevolato dall’atteggiamento di mia moglie, il mio supporto psicologico è stato significativo nel porre in atto strategie che non le permettessero di abbassare il tono dell’umore. Abbassare il tono dell’umore significa lasciarsi andare… è la fine. E’ pertanto  di fondamentale importanza mantenere lo stesso stile di vita antecedente la malattia e, soprattutto non lasciare spazi temporali vuoti per non cadere nella disperazione.

Daniela Cavallini:

Mi permetto una domanda che credo si porranno anche i lettori e spero non mi consideri indelicata. Lei afferma che per tutta la durata della malattia, avete entrambi mantenuto lo stesso stile di vita “di prima”, ovvero quando eravate entrambi in ottima forma, dunque, in funzione delle informazioni riferite da coloro che attraversano analoghe patologie,  le chiedo come Nadia abbia potuto manifestare la precedente “normalità” pur sottoponendosi a cure notoriamente debilitanti e, peraltro, non sempre efficaci nel sopprimere completamente il dolore fisico.

Dott. Stefano Callipo:

A Nadia fu da subito applicata la terapia del dolore in dosi decisamente massicce, solo allevianti ma non risolutive in quanto il cancro osseo è annoverato come la forma più dolorosa in assoluto e, sì, si sentiva debilitata, spesso stanca e dolorante, ma il desiderio e l’entusiasmo di viaggiare erano più forte del malessere, tanto che era solita affermare  “se resto ferma il dolore aumenta”.

In effetti il consiglio che rivolgo anche ai miei pazienti è “non concentrarsi sul dolore, ma sulla vita”.

Daniela Cavallini:

Nadiaera figlia unica, molto amata ed il pensiero di lasciare soli i suoi genitori l’angosciava, tuttavia lei, Dott. Callipo, anche in questo l’ha rassicurata con la promessa di prendersi cura di loro ed infatti si mostra molto premuroso nei loro confronti.

Dott. Stefano Callipo:

Non solo onoro quotidianamente la promessa fatta a mia moglie e non sono solo premuroso: io adoro i genitori di Nadia e per loro ci sono e ci sarò sempre con amore.

Stefano Callipo con i genitori di Nadia

Daniela Cavallini:

“E oltre” è il titolo che ha scelto di conferire al suo libro: qual è il significato?

Dott. Stefano Callipo:

Era l’espressione che Nadia ripeteva sempre, sottolineandola, quale rafforzativo del nostro amore che prescindeva dalla vita stessa…dunque “Oltre”. Lei pensi che dopo circa un mese dalla Sua scomparsa, aprendo il trolley che utilizzo per i miei brevi spostamenti di lavoro, ho trovato un suo bigliettino rosso, riportante la scritta “ti amo, amore mio. E oltre!”. Rapito dalla commozione, riflettendo, ho ricondotto la scrittura di quel biglietto ad un attimo prima che ci recassimo per l’ultima volta in clinica, pur nella consapevolezza di essere giunta al termine della sua vita.

Un Amore come il nostro, è un dono immenso, il cui potere si perpetua “Oltre”…

Daniela Cavallini:

Dott. Callipo, è giunto il momento di salutarci e non so perché anch’io vedo il video appannato, proprio come lei scrisse, pervaso dalla commozione, in una delle tante notti dedicate alla stesura di questo suo libro ricco di valori, valori tanto intensi che mostrano il limite delle parole fallendo in ogni descrizione possibile, ricco di contenuti altamente coadiuvanti le terapie mediche più evolute e che, come le ho espresso considero della massima utilità divulgarlo in tutte le strutture oncologiche “E Oltre”.

Il libro:

e oltre, il viaggio di Nadia nella malattia

Daniela Cavallini

Daniela Cavallini

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