“Innamorati di te, della vita e dopo di chi vuoi” Frida Kahlo
Innamorarsi di se stessi vuol dire elevare la propria coscienza allo stato in cui tutto ciò che appartiene all’IO diviene consapevolezza del proprio valore, condizione attraverso cui l’individuo scopre quale sia il suo posto nel mondo e comprende il senso della vita stessa. Chi ha un’elevata coscienza è una persona “risolta”, un essere umano che non si accontenta di relazioni superficiali, ma desidera connessioni con il mondo e i propri simili, che vanno oltre l’apparenza.
In questo articolo voglio parlavi di un’opera pittorica di Frida Kahlo, una donna, prima che Artista straordinaria, simbolo di forza, passione libertà, indipendenza. Colei che più di altre artiste, ha rappresentato il simbolo del femminismo, dell’anticonformismo, autentica nella sua capacità di ribellarsi agli standard esprimendo appieno se stessa nella sua poliedricità e capace di trasformare il dolore in Arte.
L’opera che desidero commentare è un olio su tela datato 1939 dal titolo: Le due Frida. Questo magnifico dipinto fu il primo che l’artista realizzò in grandi dimensioni (174 cm x 173cm). Frida infatti, prima di quel momento dipinse solo opere di piccole dimensioni, questo perché dopo un incidente avvenuto mentre viaggiava su un tram quando aveva 18 anni, ebbe lesioni ossee, alla colonna vertebrale, all’anca e al piede. Il triste evento andò a inficiare il suo stato di salute già cagionevole, costringendola a letto per molto tempo della sua vita, condizione per cui era impossibilitata a dipingere su tele grandi.
Le due Frida è un autoritratto in cui appaiono due Frida una di fronte l’altra che si tengono per mano. Nei volti traspare la solennità di un momento che segna un passaggio importante nella vita della donna: la separazione da Diego Rivera dopo il tradimento di lui con la sorella della pittrice.
Frida mette di fronte non solo se stessa ma anche l’amore. Le due figure si tengono per mano come a sostenersi dandosi forza, un’arteria collega i due cuori visibili sopra i vestiti di ognuna. La Frida di destra ha il cuore integro da cui parte un’arteria che gira intorno al braccio sinistro e finisce su un piccolo cameo che ritrae Rivera da bambino, che la donna tiene in mano. Quella di sinistra invece ha il cuore tagliato a metà, sembra quasi che la parte mancante sia quella del cuore che sta di fronte, colmo d’amore per Diego. L’arteria del cuore di sinistra gira intorno il braccio sinistro ma finisce recisa da una forbice chirurgica. Il sangue che esce dal vaso sanguigno macchia il candore dell’abito da sposa che indossa Frida, a voler indicare non solo la scissione del legame con il suo amato, ma probabilmente il dolore che percorre e lascia segni sulla sua anima.
Amo questo dipinto perché secondo me racchiude l’essenza di ogni donna, che ama incondizionatamente e soffre, lotta, si spezza ma non si arrende al non amore. Credo che il doppio autoritratto abbia un significato più profondo di quanto si pensi. Nel dipinto la Frida innamorata indossa un abito tradizionale che piaceva molto a Rivera, manifesto forse dell’amore che tradizionalmente ci insegnano da bambini a donare e che gli standard della società ci propongono quasi come obbligo in una fase della vita: maturità = matrimonio. In quella che non ama più, è vestita da sposa: un abito candido che richiama la luce dell’anima. E se nel distacco dall’amore verso qualcuno che non l’ha amata come meritava, Frida avesse rappresentato la scoperta dell’amore che prescinde la materia e va oltre? Luce di una coscienza elevata che attraverso il dolore comprende il senso di un sentimento che attraversa le persone e non aderisce alla materia ma viaggia come un flusso continuo poiché l’amore appartiene al mondo?
Ogni essere umano appartiene prima di tutto a se stesso ma attraverso il flusso dell’amore può donare se stesso.
È un peccato non amare, ma è ancora più grave amare qualcuno che non desidera ricevere amore.
Namasté
Franca Spagnolo
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