La metamorfosi prima di tutto: ecco la chiave dell’esistenza. Diverso non significa Sbagliato. È il teorema che vuol dimostrare Mara diventa un alieno, romanzo che è un ibrido tra diversi generi letterari, uscito il 19 novembre, edito da Atile edizioni.
Il testo è dedicato agli adolescenti e al resto del mondo. Lo ha scritto da Isabella Lopardi, pubblicista da marzo 2000. È un romanzo potente, vicino alle cose, senza scorciatoie, diretto e nitido dietro la lente d’ingrandimento. La protagonista è una tredicenne, che come tutti i giovanissimi è in continuo divenire. Ma accade anche a cinquant’anni, l’età di chi ha redatto il testo, che prima d’ora ha corretto libri d’altri.
Quando si muta, si diventa qualcosa d’altro. Si parla di un tema unico e vasto come la diversità, sviluppata in una sorta di saggio romanzato a livello esistenziale, quasi autobiografico. Mara non rappresenta solo se stessa: è ognuno di noi, con le sue cicatrici e i suoi pensieri. “Show, don’t say”: mostra, non dire.
Quanto accade a Mara non è spiegato, ma mostrato al lettore, introdotto in una realtà che si palesa. Dato che l’intento è dimostrare una tesi che sboccia sotto i nostri occhi, c’è chi parla di saggio romanzato. Tutte le volte che si cambia vita, si cambia anche nome e Mara diventa Laila. Ma è il sogno o la realtà? Venite a chiedercelo.
Tante le metafore, con l’intento di non spiegare direttamente la verità per poi farla scoprire fino in fondo, e ammetterla senza vergognarsi o sentirsi a disagio. L’intento è creare una dimensione illusoria, per raccontare in maniera più accessibile a tutti la storia difficile di una persona che alla fine non si deve sentire sbagliata, ma unica nella sua diversità, tale da renderla speciale. Il testo si legge velocemente: conta 105 pagine.
In questo racconto non c’è una vera e propria ambientazione, ma si crea un’atmosfera quasi distopica, però non nel vero significato di questo termine, bensì rapportando il tutto a una sorta di dimensione distopica interiore.
La rappresentazione o descrizione di una realtà immaginaria non del futuro, in questo caso, appunto, come lo è la distopia vera e propria, ma una realtà immaginaria interiore per poter sconfiggere i pregiudizi della diversità e i drammi interni che essa comporta nella quotidianità. Scrive l’autrice nell’introduzione: “Io qui propongo un nuovo modo per parlare del cambiamento legato alla pubertà. Il confine tra malformazione e creazione di una nuova razza umana, magari sulla base di una fisionomia extraterrestre. Sono messaggi che si colgono istintivamente.
Questa storia (che si sta scrivendo da sola, e non mi è mai capitato) crea nel lettore ingenuo, secondo me, un istinto di inclusione. Vi invito a essere lettori ingenui e ad andare oltre le parole dette”. “Il naso e le orecchie occupano le stesse posizioni sulla faccia in tutto il mondo.” (Howard A. Knox)
La cosa migliore che possiamo fare è non perdere la nostra ingenuità, che è un valore aggiunto. Isabella Lopardi si definisce un caleidoscopio, che senza la luce della conoscenza si riduce a frammenti colorati.
Dove andrà Mara quando sarà diventata un alieno? Qual è la sua missione? Lo scoprirete soltanto leggendo. Non si tratta di una fuga, ma di una sorta di realtà aumentata.
Nel prossimo romanzo Mara ritornerà sulla Terra, per svolgere una nuova missione: diventare la memoria della sua gente. Tutto quel che dobbiamo fare, alieni o no, è non perdere la memoria. L’autrice ci sta lavorando proprio in questo momento. Per affrontare la realtà, è necessario guardarla da vicino. E poi magari allontanarsi con cognizione di causa.
Il libro, dal prezzo di copertina di 10 euro, è disponibile immediatamente su Amazon, Mondadori e Feltrinelli e si può ordinare in libreria.

Nota:
Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di Mobmagazine.it.
L’Articolo è stato inviato da Isabella Lopardi sulla piattaforma del sito ufficiale di mobmagazine.it.