Recensione di Antonella Di Moia
Parliamo dell’ultima novità in libreria: Michela Murgia torna a farci sognare con “Anna della pioggia e altri racconti ritrovati”, opera curata a livello filologico da Alessandro Giammei, e uscita il 10 giugno con Einaudi.
Proprio il curatore ha pubblicato sui social un emozionante messaggio in cui si dice “felice e malinconico allo stesso tempo” e in cui sottolinea come questo libro “sia stato scritto dalla Murgia in più di 20 anni, disseminato in giornali, siti, riviste”.
Michela Murgia raccontava in ogni modo, in ogni luogo. Questa antologia racchiude appunto alcuni dei suoi racconti più belli apparsi negli anni fra festival, rappresentazioni teatrali e interviste radiofoniche e saranno reperibili appunto all’interno di “Anna della pioggia”, la nuova uscita attesissima dai lettori della poliedrica scrittrice sarda.
È un insieme di storie delicate, ma anche graffianti, in cui possiamo apprezzare tutta l’autorevolezza narrativa e l’empatia che hanno caratterizzato questa autrice anticonformista.
La raccolta prende il nome dal racconto protagonista: una donna che corre sotto la pioggia, riflettendo ironicamente sul quotidiano, dagli elettrodomestici agli oggetti di casa, per evitare di guardare in faccia le proprie paure e fragilità. Ricorda l’ambientazione emotiva della Ginzburg.
Attorno a lei ruota un caleidoscopio di personaggi – pastori laureati, portieri notturni, bambini in guerra, terroristi, bracconieri, piante dotate di voce – che, in pochi versi, tratteggiano un mondo vivido, variegato e pulsante.
La protagonista infatti ha una personalità introversa, sensibile, capace di ascoltare le parole non dette, il ticchettio della pioggia, la connotazione cosmica e niente affatto scontata degli eventi.
I temi trattati spaziano tra la solitudine, l’accoglienza, l’identità e il potere dei piccoli gesti.
Consigliatissimo.
