Il Gattopardo rivive tra parole, immagini e memoria: Santa Margherita di Belìce accoglie il Festival e annuncia i vincitori del Premio Tomasi di Lampedusa 2025

da | 26 Giugno 2025 | Eventi, Libri

La Valle del Belìce torna al centro della scena culturale italiana. Il Premio Letterario Internazionale “Giuseppe Tomasi di Lampedusa”, giunto alla sua ventesima edizione, è stato assegnato ad Alberto Anile e Maria Gabriella Giannice per il loro saggio “Operazione Gattopardo.

Come Visconti trasformò un romanzo di destra in un successo di sinistra”, pubblicato da Feltrinelli. Un lavoro che riporta al centro della discussione il legame fra letteratura, cinema e memoria storica. Proprio Feltrinelli, editore storico de “Il Gattopardo”, ha scelto di celebrare i 70 anni della sua fondazione con tre volumi dedicati a Tomasi di Lampedusa, tra cui quello premiato.

Premio Tomasi di Lampedusa 2025

La cerimonia di premiazione si terrà il 2 agosto a Santa Margherita di Belìce, cuore pulsante del mondo narrativo del Principe scrittore. Ospiti d’onore: l’attrice Violante Placido, che interpreterà brani dall’opera vincitrice, il regista Tom Shankland e l’attrice Roberta Procida della serie Netflix “Il Gattopardo”, e il tenore Piero Mazzocchetti. Condurrà la serata Nino Graziano Luca. Il Premio si inserisce nel più ampio contesto del “Festival del Gattopardo”, un intreccio di incontri, laboratori e performance che si svolgerà dal 16 al 18 luglio e dall’1 al 3 agosto. Tre tavoli interattivi apriranno il festival: dedicati a Tomasi di Lampedusa, Elsa Morante e Danilo Dolci, daranno voce a scrittrici e scrittori che hanno saputo raccogliere e reinterpretare quell’eredità. Il primo agosto si premieranno i giovani narratori locali con il concorso “L’Officina del Racconto”, mentre il 3 agosto il Festival si concluderà con una serata enogastronomica dedicata a “La Cucina del Gattopardo”. Ci sarà il Maestro Nicola Fiasconaro e il suo “Trionfo di Gola”, insieme a una maxi cassata siciliana preparata da una brigata di pasticcerie guidata da lady chef. La tavola, in questo contesto, non è solo convivialità ma diventa veicolo d’identità.

Alcune dichiarazioni fatte durante la conferenza stampa a Palazzo dei Normanni:

 Siamo onorati di sostenere un Premio così prestigioso e qualificato come il Premio Letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa, che rappresenta non solo un omaggio all’uomo e al suo straordinario contributo culturale, ma anche al territorio che ha ispirato le sue opere e alla forza identitaria che le attraversa –dichiara l’Assessore Regionale ai Beni Culturali e Identità Siciliana, Francesco Paolo Scarpinato -. Sostenere questa iniziativa significa riconoscere valorizzare l’identità siciliana e il patrimonio culturale che ne deriva: uno scrigno prezioso da custodire oggi e trasmettere alle generazioni future.”

«Il Premio Letterario Tomasi di Lampedusa giunge alla sua XX edizione; per noi rappresenta molto più di un appuntamento culturale – dichiara il Sindaco di Santa Margherita di Belìce, Gaspare Viola -. In una realtà nazionale che prolifera di Premi Letterari e in cui si legge pochissimo (e nel sud ancor meno), l’attenzione al Premio e all’Officina del Racconto esprimono il valore che attribuiamo alla letteratura e al patrimonio culturale nell’accezione alta che ne dá Carlo Levi. In fondo il nostro vissuto esistenziale e il nostro agire sociale e politico è legato alla qualità delle letture che scegliamo. Noi siamo in qualche modo ciò che leggiamo.»

Non è un caso che il Premio, nato nel 2003 da un’intuizione di Gioacchino Lanza Tomasi, sia ormai tra i più importanti del Mediterraneo. Ha premiato autori che poi hanno ricevuto il Nobel e porta ogni anno in Sicilia scrittori, registi, fotografi, intellettuali e appassionati da tutto il mondo. Santa Margherita è molto più che un borgo: è il paesaggio stesso del Gattopardo. Una campagna rimasta intatta, non travolta dall’industrializzazione, e che oggi diventa protagonista anche di una sezione del Festival interamente dedicata al paesaggio e curata dal Prof. Giuseppe Barbera. Un’occasione per tornare a leggere la natura come racconto, dentro la lente della transizione ecologica. Anile e Giannice non sono nuovi a raccontare il Gattopardo: insieme hanno firmato anche il documentario “I due Gattopardi” (2013), distribuito con l’edizione restaurata del film di Visconti. Lui, critico e storico del cinema; lei, giornalista, scrittrice, sceneggiatrice. Un duo che ha saputo maneggiare la materia gattopardiana con rigore e visione. La loro vittoria è un modo per riportare il Gattopardo al centro della scena, non come reliquia, ma come chiave per rileggere il nostro tempo.

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