di Aurora d’Errico
Cari lettori, eccoci di nuovo nella mia rubrica di Mobmagazine.it, per segnalarvi l’ultimo libro, del Prof. Paolo Sossai, Direttore del Dipartimento di Scienze Sanitarie della Scuola Internazionale di Maxiemergenze e Medicina delle catastrofi (MEDIS), oltre che docente presso il South East Asia Prehospital Emergency Care College, con il suo: “GUARIRE” della Curcio editore.
Quasi sempre ci rechiamo dal medico per curare qualche malattia che attanaglia il nostro corpo: un mal di testa, un dolore ai denti, un crampo all’addome o, semplicemente, per subire un intervento chirurgico al fine di alleviare il nostro dolore fisico e guarire dalla malattia che ci affligge. La scienza, oggigiorno, grazie alla medicina specialistica sempre più all’avanguardia, è in grado, quasi sempre, di guarire il nostro corpo fatto di carne ed ossa.
Ma quel dolore atroce che ci portiamo dentro nelle viscere più profonde della nostra anima, si, quel dolore oscuro, profondo, nascosto, silente, ma pur sempre presente, quel dolore può essere ugualmente guarito al pari del nostro corpo? William Shakespeare, in Macbeth IV, 3, scriveva: “ DATE AL DOLORE LA PAROLA: IL DOLORE CHE NON PARLA SUSSURRA AL CUORE AFFRANTO E GLI DICE DI SPEZZARSI.”

Esattamente come quel dolore che accompagnerà le vite di entrambi i protagonisti nel libro “Guarire”: lui, Giovanni, un brillante primario, completamente dedito al suo amato lavoro che svolge con tantissima meticolosità e precisione, dilaniato, però, da un dolore troppo grande, che lo ha visto completamente inerme e impotente di fronte alla tragica scomparsa della persona più cara al mondo e lei, Francesca, una bellissima musicista di violoncello, nonché docente al conservatorio di Venezia, affetta da una patologia all’addome, strettamente connessa al suo straziante dolore per un episodio accaduto nella sua adolescenza.
L’ anima che è nel corpo ma non è il corpo e che condiziona il nostro modo di essere e di relazionarci con il mondo, come sosteneva Platone, “è l’unica cosa esistente dotata di intelligenza in senso proprio”, influisce su tutto quanto il reale e senza di lei il mondo non sarebbe completo. L’anima è vita, movimento e conoscenza da cui dipende l’equilibrio che si potrà raggiungere nel corso dell’esistenza.
Una delle citazioni che preferisco, di Paolo Curtaz, che in una frase racchiude il significato di ciò che rappresenta il dolore, la ritroviamo, non a caso, proprio nella prefazione del libro “Guarire”: “Il dolore è parte essenziale della nostra vita e ci ricorda, se ce ne fosse bisogno, che siamo fragili come foglie al vento. Fragili eppure inaspettatamente protesi all’assoluto, al divino, al Senso. Fragili; eppure, abitati da un’eccedenza di desiderio che in noi non trova risposta, o pace.” E l’incontro dei due protagonisti segnerà la svolta per entrambi, per ricordare che c’è “Un sottile legame tra amore, dolore e morte” (Sossai). Perché come cantava Virgilio nelle Bucoliche: “Omnia vincit amor et nos cedamus amori”. (L’amore vince su tutto e bisogna cedere all’amore).
Un libro che ho letto tutto d’un fiato, sfiorandomi l’anima e che mi ha ricordato che c’è sempre un filo di speranza in tutto quello che facciamo e l’amore è e resterà l’unico antidoto alla inevitabile condanna della solenne morte…. “Eppure, molto più spesso, si capisce tutto, ma proprio tutto, senza che ci sia una sola parola. Basta fermarsi con rispetto all’uscio di quel cuore e ascoltare…” (da “Guarire” di Paolo Sossai, Armando Curcio Editore). Avv. Aurora d’Errico
Aurora d’Errico
