“Et Dieu…créa la femme” e mai titolo fu più azzeccato
Eva nell’immaginario collettivo è tale e quale a lei
Dopo di che lo stampino l’ha subito via gettato
E la spasmodica ricerca ancora rompe gli zebedei.
Brigitte Bardot, simbolo dell’emancipazione sessuale
Che pare sempre nuda nei suoi vestiti
“La ragazza del peccato” senza pudore né morale
I piaceri della carne, fin da subito li ha recepiti.
Bella, sexy, libera, selvaggia, trasgressiva
Nessun problema a mostrarsi senza veli
“A tutti gli uomini azzerava la saliva”
Il look e i suoi bikini fanno dannare i cieli.
Solo a guardarla, di lei ci si innanmora
Il broncio, la chioma scapigliata e…vederla ballare
Un angelo con il diavolo in corpo e molto altro ancora
Che pensa di più a vivere che non a recitare.
Ogni suo film finisce sotto la mannaia
Con i tagli va sempre giù pesante la censura
Di dare alla “Marianne” corpo e volto pare gaia
Madrague-Saint Tropez: di dare scandalo non si cura.
I favolosi anni Sessanta le devono ben più di tanto
Anticipa la vita di un’intera generazione
Donna che fa impazzire, è un tormentone il canto
B.B, B.B., B.B. e all’infinito ripetere il suo nome.
Ma essere bella non preserva dal dolore
Ché la felicità non è in alcun modo assicurata
Anche se del giardino tu sei il più bel fiore
Corri pur sempre il rischio di essere calpestata.
Brigitte Bardot non è stata una grande attrice
Sulle dita di una mano i suoi film degni di nota
“Vita Privata” e “Il Disprezzo” lei sirena ammaliatrice
Altamente se ne infischia delle critiche del Gotha.
Stanca del mondo della celluloide
A meno di quarant’anni lascia il cinema e si ritira
Sugli iceberg con i piccoli di foca non sorride
Ed è solo con gli animali che la sua vita gira.
Ogni suo avere va tutto quanto all’asta
Crea una Fondazione a tutela degli animali
Contro le ingiustizie va in piazza a dire basta
Sempre in prima linea alle crociate ambientali.
Più degli uomini lei ama gli animali
Fa accuse pesanti a chi indossa capi di pelle
Contro la macellazione rituale lancia strali
Pelliccia è avere “un cimitero sulle proprie spalle”.
Poi non si cura affatto della beltà svanita
Nessun chirurgo plastico le ha mai toccato il viso
E’ un bene così fragile, non dura per la vita
Le rughe sì dell’anima il cuore le hanno liso.
Adesso non si può più dire “Piace a troppi”
Il film che fece epoca e che cambiò il costume
Essere! Non apparire, a costo anche di strappi
Del regno animalista è il tutelare nume.
Da spegnere ci sono Novanta candeline
Per B.B. l’anticonformista nessun orpello
Il desiderio espresso esclude pizzi e trine
Da compagnia vuole solo si consideri il cavallo.
Maria Rosa Bernasconi