di Franca Spagnolo
Il sesto senso del gatto è un incantesimo nel suo sguardo.
C’è una voce che vibra nel silenzio. Qualcosa che sentiamo all’improvviso…come un presentimento che si infila sotto la pelle. Un richiamo lontano, una sensazione che sembra anticipare la realtà: il sesto senso. Non una magia, ma un raffinato strumento della coscienza, una specie di bussola interiore che dirige la vita senza bisogno di mappe.
Avete mai sentito parlare di “sincronicità”?Con questo termine Carl Gustav Jung descrivevaun intreccio misterioso tra avvenimenti esterni e stati interiori. Immaginate che l’universo e tutto ciò che si muove dentro quello spazio, lo faccia attraverso codici segreti. Ebbene, il sesto senso è ciò che riesce a decifrare quei codici.
Come riconoscere quell’energia ancestrale? Magari osservando L’incubo: un dipinto di Johann Heinrich Füssli datato 1871 in cui l’artista raffigura una donna intrappolata tra sogno e realtà. Una scena sospesa tra onirico e oscurità, che restituisce a chi lo guarda un senso di angoscia palpabile. La protagonista sembra pervasa da una visione premonitrice, un avvertimento invisibile che invade la sua anima. Addormentata su un letto, la postura insolita e apparentemente vulnerabile, nasconde una forza segreta, pronta a ricevere un destino (creatura inquietante accovacciata sul suo petto) che la sovrasta senza che lei possa sottrarsi…un sogno premonitore? Un cavallo con occhi spalancati emerge dall’ombra, elemento enigmatico: sembra essere un testimone silenzioso, un simbolo, quella parte di noi che percepisce il mondo con un’intelligenza istintiva, primordiale, oltre la logica. E forse il drappo rosso che scende dal letto è il sangue che pulsa nel corpo del cavallo, ciò che scorre sotto la superficie della razionalità, un’energia che la mente cerca di reprimere. Ma sotto il corpo della donna spunta anche un drappo giallo, che potrebbe evocare la perdita di controllo, lo scivolare nell’inconscio senza difese. Il giallo infatti, se da un lato è il colore della luce e dell’intuizione, dall’altro, storicamente è associato alla follia, alla malattia mentale, in questo caso potrebbe raccontare una mente che vacilla tra realtà e allucinazione. C’è buio intorno, immagine di un turbamento interiore, un’ombra che si fa carne e pensiero. Il sesto senso in questo dipinto non è solo percezione ma rivelazione!

L’intuito è un dono è una sfida. È la capacità di immergersi nell’oscurità senza paura, di ballare sulle note di una sensazione che parla in silenzio.
Non dobbiamo temere il sesto senso, perché è la nostra essenza che emerge, quella parte che sa senza sapere, che sente senza vedere. Quando abbracciamo il mistero, non è più un peso, ma una guida verso una verità profonda e incontestabile…quella di essere, finalmente, vivi.
La domanda è: abbiamo il coraggio di ascoltare la verità?
Namasté
Franca Spagnolo
