E’ taciturno e schivo
Ma un po’ lo è sempre stato
Oggi di lui vi scrivo
Da sempre l’ho ammirato.
Ornava le vetrine
Dei Grandi Magazzini
Merletti, pizzi e trine
Ripose nei cestini.
Lui come un architetto
Ridisegnò la donna
Lo stile era più netto
Non solo blusa e gonna.
Completi, pantaloni
Tutti destrutturati
Uso ‘sti paroloni
Per dir che li ha cambiati.
Le giacche a un petto solo
Ti scivolano addosso
E dopo spicchi il volo
Salti per lungo il fosso.
Discreta è l’eleganza
La nota è mai stonata
Volteggi nella stanza
Da tutti sei guardata.
Preziosa e pur sensuale
Val ben che si distingua
L’abito n’è mai banale
Ambito in ogni lingua.
I suoi sono modelli
Che stanno bene a tutti
Ci fan sembrar più belli
Mai uno che si butti.
Un’orda di stranieri
Son qui solo per lui
Dobbiamo esser sinceri
E’ luce in tempi bui.
Escono dai negozi
Con buste bene in vista
Sfidano gli equinozi
La griffe: quadro d’artista.
Bello come un attore
Pur coi capelli bianchi
E’ sempre il mattatore
Mai défilé che stanchi.
Non è soltanto moda
E’ un tocco di magìa
Una fiaba sempre nuova
Sotto la sua regìa.
Milano è dire Duomo
La Scala ed il Castello
Ma il nome di quest’uomo
Pur scrivo sul pannello.
In fila per Leonardo
Le Grazie e quel dipinto
Come ”un Armani” guardo
Mi viene per istinto.
Re Giorgio, sempre lui
Ieri, oggi e domani
Giusta ragion per cui
Grazie Signor Armani.
Maria Rosa Bernasconi
(i miei versi dedicati scritti nel 2013)

